sabato 1 ottobre 2011


Estratto di intervista al Dott. Andrea Feltri pubblicata sulla

“Voce di Romagna” del 25.03.2010

. . “il freddo è assenza di calore, il buio è assenza di luce, il male non è nient altro che assenza del' amore per Dio nel cuore dell'uomo” scrive Albert Einstein.

Secondo una statistica della Nielsen ,(una delle maggiori agenzie statistiche televisive), il 45% della nostra televisione è a sfondo criminale. Non solo vi sono fiction e telefilm ma interi programmi destinati allo studio e all'analisi dei crimini di maggiore scalpore. Vi siete mai chiesti, come mai nonostante gli atti di violenza siano fatto giornaliero, continuiamo a proporre programmi sull' argomento? Cosa ci attira maggiormente di questi crimini? Cosa ci affascina talmente tanto da indurci ad ascoltarli e guardarli con tanto interesse? Certamente non credo che la nostra attenzione sia attratta dalla rappresentazione della violenza, anzi ciò che accomuna noi tutti nella visione di questi programmi è la curiosità nel vedere la loro soluzione. Diciamoci la verità l'analisi delle prove, le supposizioni e lo studio della psiche umana è ciò che ci piace maggiormente, ciò che ci incuriosisce e ciò che ci affascina. Possiamo rispondere dunque a queste domande con un unica parola, la criminologia. Naturalmente trovandovi a leggere degli articoli scritti da dei giovani liceali la parola violenza si equivale a quella di bullismo. Sapendo dunque che la nostra passione è la criminologia, chiediamo proprio ad un vero criminologo di lasciarci qualche parola sul mondo di noi giovani, il quale viene costantemente criticato e messo sotto accusa. Il criminologo in questione è il professore Andrea Feltri, direttore scientifico della ASPCC(Accademia delle Scienze Psico-Criminologiche e Criminalistiche),dedicata a fini esclusivamente culturali dove professionisti ed esperti del crimine mettono a disposizione le loro conoscenze trattando le principali problematiche inerenti alla criminologia (per maggiori informazioni visitare il sito www.aspcc.it), in più relatore di numerose conferenze e seminari sia in Italia che all'estero e autore di diverse pubblicazioni scientifiche, una delle quali è in arrivo a breve, trattante l'argomento dell'adolescenza.. Per comprendere di più il lavoro di questi criminologi , che non lavorano nella finzione ma nella realtà di tutti i giorni, la prima domanda posta al professore Feltri è proprio quella di raccontarci in che cosa consiste il suo lavoro. “ mi occupo di criminologia da circa 30 anni sia sotto l'aspetto criminalistico; analisi della scena del crimine, studio e ricerca sulle prove scientifiche e comportamentali, studio ed analisi su sette in genere ed in particolare su quelle sataniche; oltre che a dedicarmi al profilo socio-psicologico come disagi giovanili, comportamenti devianti in età adolescenziale, trasgressioni e comportamenti a rischio come il bullismo”. Ed è proprio per queste ultime parole da lui citate che domando ancora al professore di descriverci i giovani d'oggi. Come scritto in precedenza, Andrea Feltri è autore di numerose pubblicazioni ed è proprio con citazioni da queste ultime che risponde alla mia domanda. “Oggigiorno per un giovane ragazzo è sicuramente cambiato il modo di interagire, di divertirsi,di giocare e di stare insieme, perchè è cambiato il modo di rapportarsi a una società con cui si è in conflitto , una società che non è in grado di ascoltare,di capire e dare sostegno e supporto, così determinate condotte trasgressive, in alcuni gruppi di ragazzi, non stanno altro che a manifestare un intenso e profondo rifiuto nei confronti di questa società, strettamente legato a un malessere generale del mondo giovanile, spesso teso ad attirare l'attenzione su di sé, a stupire e a colpire ad ogni costo. La parola che meglio racchiude una possibile soluzione a certe problematiche che investono i giovani d'oggi è senza dubbio “educazione”, un educazione improntata alla “cultura”, che riesca a distogliere i giovani dall'attrazione illusoria per la “non-cultura” del rischio, dell'estremo...”

Possiamo dunque definirci degli spericolati, degli amanti del rischio, della trasgressione. Il mio pensiero a questo punto viene spontaneo, cosa ci differenzia così tanto dalle generazioni precedenti, perché la nostra adolescenza scandalizza maggiormente? “ L'adolescenza di oggi è cambiata perchè sono cambiati i modelli educativi, pensa, che i genitori di oggi sono i ragazzi di ieri, degli anni 60 portatori di una generazione fatta di trasgressioni, rivoluzioni ribellioni, ed è quest'ultima che oggi ridisegna questi nuovi modelli educativi, è normale a questo punto che la gioventù di oggi sia ben differente” risponde il criminologo. Si tratta dunque di un circolo vizioso?.

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